Milano, Palazzo Acerbi. Un luogo che appartiene alla leggenda, conosciuto come “La Casa del Diavolo”, diventa oggi il nuovo scenario della maison Elisabetta Franchi. Qui, tra mura che raccontano segreti, Elisabetta Franchi inaugura la sua nuova dimora e invita a varcarne la soglia.

Le silhouette scolpiscono il corpo senza mai irrigidirlo: frange che cadono libere o si intrecciano nei tagli dei capi. In tripolino, pelle e in organza leggera che si apre in volumi impalpabili come piume. Drappeggi in jersey e inserti in tulle creano giochi di trasparenze, mentre ricami effetto rete amplificano l’idea di leggerezza e movimento.

Abiti dalle asimmetrie fluide, dialogano con pantaloni capri e gonne lunghe a vita bassa. I blazer sartoriali enfatizzano al massimo le spalle e la maglieria, sottile come una seconda pelle, veste di naturalezza. Blouson e caban diventano protagonisti in satin stampato, con un effetto a rilievo che richiama la pelle di struzzo.

Il denim si rinnova con corrosioni e sfrangiature, segno di espressione urbana, disinvolta e libera. La palette colori gioca su contrasti decisi: nero, burro, nude e boudoir pink, che si alternano a tonalità calde come cacao e argilla, riconfermando protagonisti i toni iconici della maison.

Gli accessori amplificano la forza del messaggio: borse morbide, che siano maxi o mini, sempre pensate per il gesto di chi le indossa. Ai piedi, mule in nappa o jersey, décolleté in suede, slingback in pelle effetto struzzo. Gli statement jewelry scelgono la strada dell’eccesso: grandi bracciali in metallo da sovrapporre con decisione come simbolo di carattere.

Empowerment, Femminilità, Seduzione, Determinazione, Bellezza, Forza, Dedizione, Energia, Evoluzione, Futuro.

Dieci parole che si trasformano in stile, dieci chiavi di lettura per comprendere una collezione che diventa un manifesto di evoluzione e futuro: una donna che sa raccontare sé stessa attraverso capi che non si limitano a vestire, ma a definire un’identità.